IL TONARIO DI MONTPELLIER
di Alessandro De Lillo

Nel dicembre del 1847 Jean-Louis-Félix Danjou, organista, compositore e direttore della Revue du chant religieuse, annunciò di aver rinvenuto, presso la Biblioteca della Facoltà di Medicina di Montpellier, un codice manoscritto che presentava una doppia notazione, alfabetica e neumatica.
Egli sosteneva che doveva trattarsi di un codice appartenuto a uno dei chierici che Carlo Magno aveva inviato a Roma per studiare il canto romano o a uno dei cantori che papa Adriano aveva inviato in Francia per insegnarlo; in entrambi i casi la matrice originaria sarebbe stata – secondo le teorie di Danjou – l’Antifonario personale di San Gregorio, che all’epoca doveva essere ancora conservato a Roma, presso il complesso del Laterano.
Si trattava, in tutta evidenza, di una ricostruzione fantasiosa che retrodatava notevolmente questo importante manoscritto, rispetto alla sua reale epoca di redazione, l’XI secolo.
Si tratta di un “tonario”, vale a dire un codice che presenta i brani della Messa ordinati non secondo l’anno liturgico, ma secondo l’appartenenza ai modi dell’Octoechos e in base al genere; era dunque un supporto mnemonico per l’apprendimento del repertorio, dato che collocava in posizione ravvicinata tutti i brani aventi caratteristiche compositive simili.
La sua caratteristica più importante è quella di presentare, come detto, una doppia notazione: per la precisione, neumatica adiastematica di stile francese e alfabetica a-p. Quest’ultima consente dunque di ricostruire con precisione l’altezza dei suoni indicati dai neumi adiastematici, come si può vedere nell’esempio sottostante:


Come si può vedere la notazione alfabetica di questo manoscritto, che diede avvio alle attività ottocentesche di restaurazione delle melodie gregoriane, presenta l’alternanza della i e della i corsiva (a indicare rispettivamente il Si e il Si bemolle), più alcuni simboli geometrici che secondo teorie accreditate starebbero a indicare i quarti di tono, secondo il sistema enarmonico di Boezio.
L’elenco completo dei simboli alfabetici e geometrici presenti nel Tonario di Montpellier è il seguente:


Il manoscritto di Montpellier (H 159) chiamato anche Antifonario di St. Benigne o di Dijon, è pubblicato integralmente nel vol. VII-VIII della Paléographie Musicale. Alcune immagini a colori sono presenti a questo indirizzo:
http://manuscrits.biu-montpellier.fr/vignettem.php?GENRE%5B%5D=MM&ETG=OR&ETT=OR&MOCLE%5B%5D=Saint+B%E9nigne+de+Dijon&ETM=OR&BASE=manuf